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Pubblicazioni |
Il
CRP consiglia alcune recenti pubblicazioni.
Il deserto della verità. Una posizione lacaniana Editore: Quodlibet Studio, 2021
Il deserto della verità è
un titolo che indica una posizione della psicoanalisi che Lacan ha
isolato per la prima volta. Per Freud la verità psicoanalitica è la
verità del desiderio inconscio, imprigionata nei sintomi, mascherata nel
fantasma. Non è mai una verità dei fatti, né una verità celestiale.
La scrittura in Lacan
Editore: Pequod, 2022 La scrittura in Lacan, raccoglie i contributi del “Centro studi e Ricerche in Psicoanalisi a orientamento lacaniano” su un’attività tipicamente umana – la scrittura – al nome di Lacan, psicoanalista, che la definisce «un fare che dà sostegno al pensiero». Al contrario di Freud, Lacan ha scritto poco ma ha dato molto spazio alla parola. Il suo insegnamento è stato prevalentemente orale, difficile ma appassionante, e mette il lettore di fronte a un linguaggio articolato e denso, dove mancano spiegazioni sistematiche. Il lettore si trova così impegnato in ciò che legge: occorre che il testo lo lavori e lo metta al lavoro, come in un al di là della conoscenza. In Lacan la scrittura non ha a che fare né con la prosa, né con la letteratura. Si tratta di una scrittura che non è rappresentazione, ma lettera incorporata, la parola è suono ed è ciò che risuona nel corpo, rimanda non solo al significante che differisce dal significato, ma anche a ciò che si scrive e all’autore stesso della scrittura psichica: siamo pagina scritta prima che scrittori della pagina. Sta alla psicoanalisi recuperare ciò che scrivendosi si è cancellato e per questo inscritto nel corpo, servirsene in modo del tutto personale in rapporto a una possibile nuova alleanza con la pulsione; ed è per questo che occorre la presenza corporea di un lettore/analista a cui il soggetto si rivolga, che legga nelle parole dell'analizzante una scrittura ritrovata perché si scrive nel momento stesso in cui si cancella. Un lavoro che avvicina l’esperienza analitica più alla poesia che alla prosa. Se il soggetto assume l’essere stato scritto e se ne fa qualcosa, al pari dell’artista, diventerà in parte scrittore del poema; scrive, inventando qualcosa di inedito. E per questa esperienza fatta in due, in presenza, ci vorrà tempo; a volte, la vita intera.
Un debutto nella vita
Editore: BORLA Pubblicazione: 2010 Svegliare, scuotere, mandare in frantumi le corazze, rovesciare gli idoli, apostrofare i venditori di fumo, sgonfiare gli smargiassi, diradare le nebbie, soffiare sul fuoco, passare al setaccio le idee, sottometterle alla lama del rasoio di Occam, essere vero, «vivere tre secondi in uno», argomentare («ogni buon ragionamento offende»), essere consequenziale, chiarificare, mettere a nudo, passare da parte a parte, arrivare all'osso, piegarsi davanti al reale, mettersi al servizio di qualcosa di più grande di sé - tali furono alcune delle pulsioni e delle ambizioni del giovane Jacques Miller, figlio di un radiologo parigino. Nevrosi ordinaria, degradazione della vita amorosa, carattere insolente sadico-anale, umore maniaco-depressivo, modestia di fondo. Questa raccolta di testi giovanili offre una prospettiva degli anni di apprendistato di un personaggio che aveva alimentato la piccola cronaca del Quartiere latino negli anni Sessanta - benché da oltre vent'anni eclissato dalla scena pubblica - prima di sollecitare nuovamente l'attenzione del pubblico colto con una polemica appassionata. Si trova qui la sua intervista a Jean-Paul Sartre del 1960, le sue «riflessioni intempestive» di liceale, la sua prima esposizione al Seminario di Jacques Lacan, i suoi primi tentativi logico-filosofici, il suo saggio sull'Utile. Il volume si chiude con il suo ritorno presso Lacan e con la sua entrata in analisi.
La crisi in età adolescente
Editore: BORLA
Pubblicazione: 2010 L'adolescenza viene comunemente considerata un tempo di crisi. Più che per qualsiasi altra età della vita, infatti, si trovano applicate nell'accezione corrente, anche culturale e sociale, le teorie più svariate, che comunque pongono sotto la parola «crisi» fenomeni molto differenti e di diversa intensità. In effetti, i mutamenti che si verificano nell'età adolescente sono molteplici e riguardano tutti gli aspetti della vita dell'individuo. Questo avviene certamente anche in altri momenti cruciali dell'esistenza, ma un punto ci sembra pertinente e focale per l'adolescenza: l'assunzione della responsabilità sessuale e sociale. C'è, in questo, uno spartiacque che non si presenta in altre epoche, nell'ambito dei numerosi e vasti cambiamenti dell'adolescenza vengono spesso iscritte così manifestazioni molteplici, accomunate dal termine «crisi adolescenziale» e da movimenti che segnalano cambiamenti magari bruschi ma ri-creanti una posizione soggettiva che tiene, fino ad altri che invece mostrano un cedimento della struttura stessa. Mettere tutti gli accadimenti più o meno gravi nell'ambito della «crisi adolescenziale» o evocare la caduta dei «valori tradizionali della famiglia» significa non andare oltre la fenomenologia e quindi precludersi la possibilità di individuare la posizione di ciascuno nella sua relazione con l'Altro, che sola può dare indicazioni sulle direzioni da seguire di volta in volta. Il soggetto, infatti, con la sua particolare posizione nella struttura, esiste in adolescenza come in ogni altra età della vita. Compito dell'analista ci sembra sia il porre le condizioni perché ciascuno possa comunque provare a prendere parola.
Prospettive
di psicoanalisi lacaniana Editore: BORLA Pubblicazione: 2009 In questo libro vengono messi in risalto temi centrali della teoria e della pratica psicoanalitica lacaniana. Viene interrogata la struttura della pratica psicoanalitica lacaniana in rapporto alla seduta, alla sua temporalità e alla sua logica anche attraverso esempi di clinica del transfert. Si parla dei problemi e dei paradossi della formazione dello psicoanalista, anche confrontando tecniche psicoanalitiche diverse, e si discute del ruolo che vi svolge la pratica delle supervisioni cliniche. Alcuni temi della clinica contemporanea, dall'angoscia alla depressione, vengono interpretati nelle loro differenze e molteplicità di espressione, al di là della generalità diagnostica scientista che ne falsa il senso autentico in rapporto ai modi umani di abitare il linguaggio. Si parla del nesso tra libertà e follia nella psichiatria e nella psicoanalisi e dei problemi che le nuove configurazioni della famiglia moderna sollevano nella società e nella psicoanalisi interrogando la prospettiva dell'al di là dell'Edipo freudiano.
Delucidazioni
su Lacan
Marco Focchi (a cura di) Troppo spesso il destino dell'insegnamento di Lacan è stato quello di rimanere occultato dietro la potenza di seduzione della sua figura. A volte le sue frasi, staccate dal contesto, venivano esposte senza spiegazione, come se capirlo fosse una pretesa vagamente inopportuna. Tra gli allievi di Lacan, Jacques-Alain Miller spicca come un lettore diverso da tutti gli altri. Senza indulgere a manierismi o a tentazioni identificative, si propone di capire e far capire, presentando con grande chiarezza un discorso che in alcuni casi rischierebbe di apparire aforistico o oscuro. I "seminari brasiliani" di Miller, qui raccolti, delineano la logica e la particolarità della clinica lacaniana, e permettono a ogni lettore di scoprire, oltre il Lacan dell'"inconscio strutturato come un linguaggio" e di altre formule, un pensiero dalle innumerevoli e insospettate sfaccettature.
Scenari dell'Angoscia
L’angoscia è l’inatteso,
la visita, la notizia, tutto ciò che esprimiamo con il termine
presentimento. Secondo Freud, ci appare come estranea benché tocchi
l’intimità del nostro essere sino a farlo vacillare. Costituisce
il lato più sgradevole,
più difficile da dire e
da
rappresentare.
Al suo manifestarsi, qualcosa del rapporto con il mondo s’incrina, le
certezze vengono sospese e si apre una dimensione che non è più della
realtà, sebbene stia al cuore della nostra vita: Lacan la chiama
dimensione del reale. L’angoscia è un’esperienza logicamente necessaria,
non accidentale, benché improvvisa e non padroneggiabile. Senza di essa
non potremmo diventare soggetti responsabili, né avere desideri e
costruttivi rapporti con gli altri.
Una per una
Il titolo di
questo libro raccoglie la tesi di Lacan
della donna come non tutta
in rapporto ai principi con cui il simbolico opera sul singolo
individuo, l’edipo, la castrazione, il godimento che governa l’incontro
tra i sessi secondo la tensione alla complementarità, al fare corpo
unico nell’amore. La serie infinita dell’una per una risponde al vuoto
di essere della femminilità, che Lacan trasforma spostandolo dal piano
della mancanza, del deficit fallico a quello della creazione a partire
dal nulla, dell’invenzione del proprio modo di essere che non è già
previsto, mutuabile da una batteria simbolica già pronta, o preparata
dalla trasmissione.
Psichiatria
non psichiatria
La vicenda della
psichiatria – progetto di disciplina medica e organizzazione sociale
delle cure – è innervata dalle contraddizioni di una democrazia che
tenta di unificare il trattamento del soggetto, tra singolare e plurale.
Fino all’inizio del Novecento si è applicato lo sguardo della medicina
alla malattia mentale, senza però arrivare a stabilirne una
processualità clinica.
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